La mostarda è un prodotto molto particolare del nostro patrimonio culinario italiano. È una preparazione a base di conserve di uno o più tipi di frutta trattata tipica dell’Italia settentrionale. Vediamo quali sono le origini della mostarda.
Origini mostarda
Il termine ‘mustum ardens’ appare per la prima volta in un testo francese del 1288, alludendo al ‘mosto’ di vino reso ‘ardente’, cioè piccante, dall’aggiunta di farina di grani di senape. In questo modo era possibile conservare un prodotto facilmente deperibile come la frutta.
La ricetta nata in Francia poi sviluppatasi in Italia nel Seicento, raggiunse l’apice e si diffuse in diverse città della pianura padana. Nel Nord Italia la mostarda viene realizzata con una ricetta a base di frutta, zucchero ed essenza di senape. Di solito molto piccante in abbinamento a piatti salati come bolliti di carne misti o formaggi stagionati. Nel Sud d’Italia invece la mostarda più conosciuta e apprezzata viene invece creata con una ricetta a base di mosto e farina, con l’aggiunta di cioccolata, cannella, noci oppure mandorle tritate.
In tempi più moderni si sono diffuse anche mostarde di verdure, quali: zucca, peperoni, cipolle. E mostarde con frutta nostrana o esotica arricchita con spezie, come lo zenzero o il peperoncino non sempre candite ma semplicemente caramellate.
Curiosità
La mostarda e la salsa di senape vengono spesso confuse. Tale equivoco nasce dall’utilizzo in entrambe le ricette dei semi di senape, ciò nonostante, le due preparazioni sono totalmente differenti sia per sapore, sia per impiego culinario.
Le mostarde di Nonna Tina sono costituite da un variegato assortimento di frutta e verdura candita in sciroppo di glucosio senapato. Ideale per accompagnare carni bollite, formaggi freschi e stagionati. Si utilizzano ciliegie, pere, mandarini, fichi, albicocche e pesche.
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